Il tatuaggio polinesiano ha un grande impatto estetico per chi lo sceglie. Bellissime decorazioni geometriche con un significato ben preciso in base alla posizione sul corpo. La cultura polinesiana è molto antica e complessa, infatti le sue origini non sono state ancora determinate con precisione dagli storici, poiché affondano le radici in misteriose tribù di guerrieri.
Vediamo quali sono le differenze tra il polinesiano tattoo, i tatuaggi tribali, le iconografie Maori e altro ancora.
Scegli il messaggio che vuoi veicolare con i tatuaggi polinesiani in base a dove decidi di posizionare la decorazione sul corpo.
Tatuaggi polinesiani: le origini
Come accennato, le origini della cultura polinesiana non sono chiare agli storici. E di conseguenza neanche le origini del tatuaggio polinesiano. Questo probabilmente deriva dalla complessità e varietà di identità indigene che si raggruppano sotto il termine “polinesiano”.
Vediamo di fare chiarezza attraverso le informazioni tutt’oggi note su questa affascinante arte del tatuaggio tribale.
Il termine “polinesiano” indica l’appartenenza a varie tribù tra cui: Marchesi, Samoani, Tongani, Hawaiani, Tahitiani e la famosa tribù Maori. Si tratta di gruppi di indigeni appartenenti al Sud-Est asiatico. Questa zona insieme alla Polinesia sono sottoregioni dell’Oceania (a sua volta formata da più di 1000 piccole isole situate nell’Oceano Pacifico). Tutte le diverse tribù appartenenti a questa grande e variegata area geografica riunita sotto il termine “polinesiano” condividono la stessa lingua e le stesse tradizioni tra cui l’arte del tatuaggio e lo stile.
Storia del tatuaggio polinesiano
Nell’antica Polinesia, una terra selvaggia e molto legata agli spiriti della terra e dell’oceano, non esisteva un sistema di scrittura. Per questo l’arte del tatuaggio divenne fondamentale per la loro comunicazione: per tramandare messaggi, formule antiche e soprattutto per delineare la personalità e l’identità di chi li portava.
Il tatuaggio polinesiano, infatti, aveva un ruolo fondamentale all’interno delle tribù. Si usavano per indicare il proprio status all’interno della gerarchia sociale del gruppo ma anche per indicare la maturità sessuale dell’individuo, la discendenza e il rango di appartenenza. Le tribù indigene, infatti, di solito sono caratterizzate da una rigida gerarchia sociale: ognuno ha il proprio ruolo, il proprio percorso da intraprendere già scritto dalla nascita, un destino indelebile come i tatuaggi sulla pelle.
Il 98% della popolazione dell’antica Polinesia portava dei tatuaggi. Tant’è che si racconta furono gli indigeni a ispirare i marinai (dando vita così a tutta una tradizione del tipico tatuaggio “da marinaio”). In alcune tribù, più che in altre, i tatuaggi erano proprio una vera forma d’arte come nella tribù di Tonga e Samoa.
Tattoo polinesiano: i guerrieri di Tonga e Samoa
Nelle isole di Tonga e isola Samoa il tatuaggio polinesiano ha avuto la sua massima espressione sviluppandosi in una vera e propria forma d’arte e investendosi di importanti significati sociali e culturali.
I guerrieri di Tonga erano tatuati dalla vita alle ginocchia con una serie di motivi geometrici, principalmente formati da piccoli triangoli, strisce e anche zone riempite solo di inchiostro nero, senza decorazioni. Si trattava di tatuaggi incisi dai sacerdoti della tribù, che eseguivano dei rituali ben precisi per la loro realizzazione.
Nell’isola di Samoa, il tatuaggio veniva usato in rituali religiosi e nelle pratiche di guerra. I tatuatori ricoprivano una posizione di prestigio all’interno della società e tramandavano l’arte della body art da padre in figlio per generazioni. Il tatuaggio dei guerrieri samoani li ricopriva dalla vita fino a sotto le ginocchia.
Per quanto riguarda il tatuaggio polinesiano per donna, anche questo era diffuso quanto quello per gli uomini, cambiava solo la decorazione. Infatti i soggetti di questi tatuaggi femminili si limitavano a decorazioni geometriche a imitazione di fantasie floreali sulle mani o sulle parti inferiori del corpo.
Il tatuaggio polinesiano era un rito determinante, una prova per testare la sopportazione al dolore, la resistenza. Si trattava di un dolore molto intenso dati gli strumenti rudimentali a disposizione (la pelle veniva incisa con denti di cinghiali o altri strumenti di questo tipo), e c’era il forte rischio di morire d’infezione. Per questo si tratta di un rituale di passaggio, una vera prova di coraggio e iniziazione. Chi non si sottoponeva al rituale del tatuaggio, infatti, veniva marchiato a vita come “codardo” dalla società, guadagnandosi la stigma e il disprezzo a vita.
La realizzazione di un tatuaggio polinesiano, nelle antiche tribù, richiedeva dai 3 ai 4 mesi. Si trattava di un processo molto lungo a cui seguiva anche un periodo di 6 mesi (o anche un anno) per la completa guarigione delle ferite. Per questo il completamento di un tattoo polinesiano veniva festeggiato dalla tribù come un evento sociale.
Tatuaggio polinesiano: i simboli legati alla leggenda Enata e Etua.
I tatuaggi polinesiani possono essere suddividi in due grandi gruppi: Enata e Etua.
Enata: Sono tutti quei tatuaggi che servono a informare sulla propria storia personale, la propria data di nascita, il luogo, lo status sociale all’interno della tribù, i successi raggiunti nella vita. Una sorta di curriculum tatuato sulla pelle.
Etua: L’altro gruppo si riferisce a quei tatuaggi polinesiani che hanno forti significati legati alla spiritualità e alla protezione contro gli spiriti maligni.
I tatuaggi polinesiani (che siano della categoria Enata o Etua) hanno comunque un significato ben preciso in base alla posizione sul corpo secondo l’antica tradizione. Per la loro cultura tribale, l’uomo era un discendente di Rangi (Cielo, Paradiso) e di Papa (Terra), che un tempo erano uniti, prima delle loro divisione.
Per la mitologia polinesiana, il compito dell’uomo è quello di ricostruire quell’unione tra cielo e terra attraverso il proprio corpo come elemento di collegamento. Per questo si crede che la parte superiore del corpo dell’uomo sia legata alla spiritualità; mentre la parte inferiore del corpo sia legata alla terra e al mondo carnale, fisico.
In più, secondo le leggende si pensa che la parte posteriore del corpo sia legata al passato, mentre quella anteriore al futuro. E che la sinistra sia legata alla donna, mentre la destra all’uomo.
Tatuaggio polinesiano significato in base alla posizione sul corpo
Dunque, se secondo l’antica cultura polinesiana il corpo dell’uomo è uno strumento di collegamento e ogni sua parte porta con sé un preciso significato, allora il tatuaggio fatto in una punto piuttosto che un altro si arricchisce di un significato molto profondo e antico.
Vediamo come cambiano i significati del polinesiano tattoo in base alla parte del corpo scelta:
La testa
Punto di contatto massimo con Rangi (Cielo e Paradiso), quindi correlata a temi quali la spiritualità, la conoscenza, la saggezza e l’intuizione.
Tronco superiore (petto e ombelico)
Dal petto a sopra l’ombelico, il tatuaggio polinesiano è correlato a significati quali: la generosità, la sincerità, l’onore e il sentimento di riconciliazione. Si tratta di una zona del corpo a metà tra Rangi (il cielo) e Papa (la terra).
Tronco inferiore (ombelico e cosce)
I tatuaggi polinesiani fatti nella parte del tronco inferiore simboleggiano l’energia vitale, il coraggio, la procreazione, l’indipendenza e l’energia sessuale. In particolare, la parte delle cosce è legata alla forza fisica e al legame del matrimonio.
Spalle e braccia (sopra il gomito)
I tattoo polinesiani incisi in queste parti veicolano significati forza e coraggio, di solito erano i tatuaggi dei capi e dei guerrieri.
Avambracci e mani
Chi sceglie di tatuarsi queste parti con le antiche decorazioni polinesiane seguendone la tradizione, allora intende veicolare un significato relativo alla creatività e alla costruzione materiale delle cose.
Gambe e piedi
Tatuare queste parti del corpo vuol dire andare avanti, superare gli ostacoli. Significato di cambiamento e progresso ma anche di separazione e scelte importanti della vita.
Differenza tra tatuaggio tribale e tatuaggio polinesiano
Il termine “tribale” racchiude una vasta gamma di significati e interpretazioni. La cultura polinesiana è una cultura “tribale” con una forte influenza sulla storia dei tatuaggi. Dunque, “tatuaggio tribale” è una espressione molto generica che comprende anche i tatuaggi polinesiani. Così come i famosi tatuaggi Maori, che sono una tipologia di tatuaggio polinesiano.
Il tatuaggio polinesiano, infatti, risale ai primi albori delle culture maori e samoana (soprattutto) nel Pacifico meridionale. La parola “tatuaggio”, non a caso, deriva da “Tatau”, “Ta Moko”, “Pe”a’”, “Tatatau”, termini tipici nelle lingue delle culture tribali polinesiane.
I tattoo polinesiani sono molto antichi e racchiudono tanti stili diversi a seconda della tribù di riferimento. Era l’unico mezzo di comunicazione che avevano gli indigeni, non avendo sviluppato un sistema di scrittura, come accennato. Bastava guardare un guerriero Maori, ad esempio, per venire informati di tutta la sua storia tramite i suoi tatuaggi.
Scegliere un tatuaggio polinesiano ai nostri giorni, dunque, significa portare addosso non solo una bellissima decorazione ma incidere sulla propria pelle la storia stessa del tatuaggio, le sue origini e i suoi significati più profondi di forza e spiritualità.